BARISARDO...ZIA AURELIA |
In questa uscita per #LItalianelpiatto dal sapore tipico autunnale come rappresentante della Sardegna che ha come tema la pasta fresca, vi voglio proporre la ricetta dei Culurgionis piatto tipico Barbaricino e Ogliastrino . Questa che vi propongo è una ricetta di " zia Aurelia" una dolce e simpatica Signora ultranovantenne zia di cari amici di famiglia che vive a Barisardo, ridente paese dell'Ogliastra e che ancora prepara con sapiente maestria questi meravigliosi " scrigni " di pasta fresca realizzati con semola di grano duro che racchiudono un succulento ripieno di patate, un formaggio dal gusto acidulo a pasta molle chiamato " casagedu ", menta, aglio , pecorino grattugiato e provoletta fresca grattugiata. In alcuni paesi di zone diverse della Sardegna, come per es ad Ardauli vengono presentati con la caratteristica forma del raviolo e la menta viene sostituita con " sa Nepideda " o Nepitella. I Culurgionis vengono cotti in acqua bollente e serviti o in bianco con una sola grattugiata di pecorino sardo o conditi con un sugo semplice di pomodoro profumato al basilico. Nel paese di Ulassai la tradizione vedeva i Culurgionis preparati esclusivamente per il giorno dei morti " sa di e ir mortos " il 2 Novembre. In alcuni paesi della Barbagia non sono considerati solo un alimento ma un dono prezioso segno di stima e di rispetto. Diverse sono le ricorrenze in cui venivano preparati: come segno di ringraziamento alla fine della raccolta del grano, per ricordare e onorare i defunti nel mese di Novembre o per festeggiare il Carnevale nel mese di Febbraio aggiungendo alla semola il grasso del maiale " lo strutto ". Sa spighitta, la tipica chiusura a spiga, simboleggia il grano per propiziare la nuova annata agraria di fine Agosto. Qualcuno narra che secondo la tradizione venissero considerati come amuleti che proteggevano la famiglia da lutti. Per scaramanzia infatti ancora vengono serviti in numero dispari.
Ingredienti per la pasta per circa 80 Culurgionis:
1 Kg di semola di grano duro;
q.b: di acqua fredda;
un pizzico di sale.
Procedimento;
Mettete la semola su una spianatoia , aggiungete il pizzico del sale e tanta acqua fredda quanto basta per realizzare un impasto liscio , elastico e omogeneo. Mettetelo a riposare per circa un 'oretta dentro una capiente ciotola infarinata.
Trascorsa l'ora prelevate dei pezzi di pasta dall'impasto e realizzate dei salsicciotti che taglierete a losanghette della stessa misura e su cui eserciterete una leggera pressione per dargli una forma leggermente ovale ( come da fotografico ). Infarinate ogni ovalino e passatelo per due volte o in una macchina elettrica per la pasta ( spessore 2 ) oppure con un mattarello per ricavarne dei cerchi irregolari sottili.
Ingredienti per il ripieno:
1 Kg di patate a pasta gialla;
500 gr di formaggio " Casagedu "
60 foglioline di menta fresca;
uno spicchio di aglio;
150 gr di grana grattugiato;
una grattugiata di provoletta dolce fresca;
mezzo bicchiere di olio extra vergine di oliva.
Procedimento:
La sera prima prendete il casagedu e prelevatelo dal suo liquido, mettetelo dentro un colapasta e salatelo da entrambi i lati ( questo accorgimento serve per farlo seccare e quindi asciugare ) e riponetelo in frigorifero. Il giorno dopo, lavatelo delicatamente per togliere il sale in eccesso.
Mettete a bollire dell'acqua e cuocete le patate. Una volta cotte e ancora calde passatele in un passa verdure o con uno schiacciapatate per tre volte e versatele in una capiente ciotola. aggiungete il casagedu, le foglie della menta tritate finemente con lo spicchio d'aglio, il grana grattugiato, la provoletta grattugiata e il mezzo bicchiere di olio evo. Impastate con le mani, assaggiate e regolate di sapidità a vostro gradimento aggiungendo o dell'altro grana o della provoletta.
Mettete un cucchiaino di impasto al lato di ogni dischetto. Chiudete con l'altra estremita' senza pressare per non far uscire il ripieno . Chiudete l'estremità dei due lati pressando leggermente con le dita e utilizzando pollice ed indice procedete in avanti creando due alette laterali che richiuderete al centro e proseguite nello stesso modo fino alla successiva estremità che chiuderete arrotolandolo.
Portate, in un capiente tegame l'acqua ad ebollizione , salatela leggermente e cuocetevi i Culurgionis che saranno cotti quando saliranno a galla. Serviteli o in bianco con una spolverata di pecorino grattugiato o con un un sugo semplice di pomodoro profumato al basilico e una grattugiata di pecorino.
Vi presento i miei compagni di avventura, degni rappresentanti di tutti i piatti della tradizione delle altre Regioni d'Italia a cui dedico questa ricetta:
Valle d'Aosta: non partecipa
Piemonte: Agnolotti piemontesi conditi con la (il?) barbera http://j.mp/agnolotti-barbera
Trentino-Alto Adige: Frittatensuppe
http://www.afiammadolce.ifood.it/2015/10/frittatensuppe.html
Friuli-Venezia Giulia: Blecs con Tazzelenghe
http://ilpiccoloartusi.weebly.com/litalia-nel-piatto/blecs-integrali-con-tazzelenghe-per-litalia-nel-piatto
Lombardia: Tortelli di zucca mantovani
http://www.kucinadikiara.it/2015/10/tortelli-di-zucca-mantovani.html
Veneto: Bigoli con ragù d'anatra
http://ely-tenerezze.blogspot.com/2015/09/bigoli-con-ragu-danatra-per-litalia-nel.html
Emilia Romagna: Maccheroni alla bobbiese
http://zibaldoneculinario.blogspot.com/2015/10/maccheroni-alla-bobbiese-per-litalia.html
Liguria: Tagliolini alle borragini con crema di ricotta
http://arbanelladibasilico.blogspot.com/2015/10/litalia-nel-piatto-pasta-fresca.html
Toscana: Tortelli maremmani
http://acquacottaf.blogspot.com/2015/10/tortelli-maremmani.html
Marche: Le pincinelle marchigiane per l'Italia nel piatto
http://www.lagreg.it/2015/09/29/le-pincinelle-marchigiane/
Umbria: Tagliolini con battuto http://www.dueamicheincucina.ifood.it/2015/10/tagliolini-col-battuto.html
Abruzzo:Maccheroni alla chitarra http://ilmondodibetty.it/maccheroni-alla-chitarra/
Molise:
Lazio: Gli strigliozzi
http://beufalamode.blogspot.com/2015/10/gli-strigliozzi-di-colle-di-tora.html
Campania: Pettole e Fagioli
http://www.isaporidelmediterraneo.it/2015/10/pettole-e-fagioli.html
Basilicata: Fusilli lucani - maccheroni filati al ferretto
http://www.profumodicannella.ifood.it/2015/10/fusilli-al-ferretto-con-funghi-porcini-e-parmigiano.html
Puglia: Orecchiette con purè di fave e cipolla rossa di acquaviva
http://breakfastdadonaflor.blogspot.com/2015/10/cucina-pugliese-orecchiette-con-pure-di.html
Calabria: Struncatura cà muddhica e alici salati
http://ilmondodirina.blogspot.com/2015/10/struncatura-ca-muddhica-e-alici-salati.html
Sicilia: Ravioli di ricotta
http://www.burroevaniglia.it/2015/10/ravioli-di-ricotta-per-litalia-nel.html
Sardegna: Is Culurgionis Ogliastrini http://dolcitentazionidautore.blogspot.it/2015/10/i-culurgionis-ogliastrini.html
Il nostro blog - <a>http://litalianelpiatto.blogspot.it/</a>
Buonissimi e bellissimi con quella chiusura che sembra un ricamo. Li rifarò!
RispondiEliminaGrazie Raffi. Credimi non sono solo belli sono da pauraaaa:-)))
EliminaAbbiamo aspettato si, ma ne è valsa la pena. Meravigliosi nell'aspetto e certamente molto gustosi. Un abbraccio.
RispondiEliminaGrazie mille Barbara. E' stato un parto ma doveroso. Un abbraccio a te
Eliminama che meraviglia! sono molto simili ai nostri tortelli con la coda, ma i vstri sono molto più laboriosi...sei stata bravissima!
RispondiEliminaGrazie Elena:-) Non è stato facile ma ci tenevo molto. Ora vado a vedere i vostri tortelli sono curiosa
EliminaChe splendida ricetta, Daniela, per fortuna sei arrivata, sarebbe stato davvero un peccato perderla! pensa che proprio ieri alla prova del cuoco hanno preparato questa pasta: ti ho pensato tanto :) Un bacione a presto
RispondiEliminaGrazie cara. Credimi che ho fatto il possibile per esserci. Questa ricetta è veramente un pezzo di cuore per la terra sarda e sono orgogliosa di rappresentarla qui. Sono felicissima che abbia pensato a noi:-)))
RispondiEliminaQuesto piatto è un preziosissimo documento di cucina tradizionale, da custodire e ricordare per la manualità, per i profumi e i sapori unici. Complimenti e grazie per averlo condiviso. Zia Aurelia è super!!
RispondiEliminaUn abbraccio, a presto
Grazie Anna. Non sai quanto hai ragione!!! Devi sapere che purtroppo le donne sarde tanti anni fa non sapevano scrivere e quindi le ricette tradizionali sono tutte tramandate, non puoi immaginare la fatica che faccio per trovarle. E' per questo che mi rivolgo ad amici e conoscenti ( come nel caso di zia Aurelia ) per poterle rappresentare e tramandare cercando di custodirle gelosamente. E' bellissimo vedere queste donne, qualcuna anche quasi centenaria ancora a lavoro, sono emozioni bellissime e tradizioni che purtroppo se non si conservano e valorizzano sono destinate a scomparire. Nel mio piccolo provo a sensibilizzare almeno chi mi ascolta, soprattutto in un periodo in cui siamo bombardati da prodotti commerciali e business. Per questo sono molto contenta di far parte di questo gruppo di foodblogger che portano avanti le tradizioni con grande passione e dedizione. L'Italia nel piatto è una bella rubrica e come tale va arricchita:-)
RispondiEliminaGrazie Anna. Non sai quanto hai ragione!!! Devi sapere che purtroppo le donne sarde tanti anni fa non sapevano scrivere e quindi le ricette tradizionali sono tutte tramandate, non puoi immaginare la fatica che faccio per trovarle. E' per questo che mi rivolgo ad amici e conoscenti ( come nel caso di zia Aurelia ) per poterle rappresentare e tramandare cercando di custodirle gelosamente. E' bellissimo vedere queste donne, qualcuna anche quasi centenaria ancora a lavoro, sono emozioni bellissime e tradizioni che purtroppo se non si conservano e valorizzano sono destinate a scomparire. Nel mio piccolo provo a sensibilizzare almeno chi mi ascolta, soprattutto in un periodo in cui siamo bombardati da prodotti commerciali e business. Per questo sono molto contenta di far parte di questo gruppo di foodblogger che portano avanti le tradizioni con grande passione e dedizione. L'Italia nel piatto è una bella rubrica e come tale va arricchita:-)
RispondiEliminaUn piatto della tradizione meraviglioso che rispecchia la tua bellissima terra!
RispondiEliminaGrazie per aver partecipato..si vede che ci hai messo tutto l'impegno! Intanto mi gusto 5 o 7 dei tuoi squisiti Culurgionis (non sia mai pari eh)!!! Bravissima anche per il passo-passo!
un bacione
Grazie mille cara. Grazie a voi per aver avuto pazienza e mi fa piacere che via sia arrivato impegno e passione...ci tenevo troppo, siete tutte molto brave. Si mi raccomando...dispariiiii:-)) Un bacione a te e alla prossima uscita del 2 Novembre.
RispondiEliminaSembra facile, Daniela, ma sono sicura che non ci riuscirò mai, nonostante le tue dettagliate spiegazioni e le foto. Comunque, anche senza la spiga, il ripieno è da provare. Grazie Daniela, per il grande impegno nel diffondere le tradizioni culinarie sarde.
RispondiEliminaDevo dire che facile facile non è! Chi li sa chiudere lo fa da quando era bambina quindi non preoccuparti, però se ci si esercita ci si riesce te lo assicuro. Puoi optare per la stessa chiusura dei ravioli utilizzando lo stesso ripieno, qui li fanno anche così. Certo la consistenza della pasta è diversa ma sono buoni lo stesso. Grazie a te per il sostegno
EliminaHai detto bene Daniela, questa ricetta è un pezzo di cuore della nostra terra ed io sono orgogliosa di come l'hai rappresentata tu. Bravissima! Ciao.
RispondiEliminaGrazie mille è un bellissimo complimento:-)))
EliminaE qua tocca esercitarsi!!!! Complimenti alla signora...un bacio cri
RispondiEliminaGrazie Cri. Non dirlo a me che ancora ci combatto:-)))
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